UN RACCONTO SUL TEMA DELLA PEDOFILIA E DELLA VIOLENZA ALLE DONNE E LE CONSEGUENZE CHE NE DERIVANO DA UN PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO ED UMANO, PRIVANDO LA PROTAGONISTA DELLA PAROLA , PORTANDOLA ANCHE A VIVERE PER LA STRADA. SITUAZIONI DRAMMATICHE CHE SUPERA, RICONCILIANDOSI ANCHE CON LA SUA INFANZIA, CON UN GRIDO DI RABBIA URLATO VERSO IL CIELO DOPO IL RAPPORTO POSITIVO CON UNA PSICOLOGA CHE LE FA RIVIVERE IL PERIODO IN CUI VIVEVA FELICE CON LA MADRE PRIMA DELL’INCIDENTE IN BICICLETTA AVVENUTO DOPO LA VIOLENZA CARNALE SUBITA, CHE LE CAUSATO LA PRIVAZIONE DELLA PAROLA.
UN’OPERA ATTENTA ALLE PSICOLOGIE DEI PERSONAGGI ED AI MOMENTI IN CUI AVVENGONO I PASSAGGI DAL PRESENTE AL PASSATO CHE SONO RACCONTATI CON TONI MISURATI MA INTENSI.
UN’OPERA SOSTENUTA DA UNA BUONA INTERPRETAZIONE, DA UN’ACCURATA FOTOGRAFIA E DA UNA MUSICA FUNZIONALE ALLA DRAMMATICITA’ DELLE SITUAZIONI RAPPRESENTATE CHE INDICANO NEL REGISTA PAOLO BUDASSI UN SICURO TALENTO DEL CINEMA ITALIANO.
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